09-05-2024 08:32

Il vero occhio sul volley dilettantistico locale

ROMANENGO (CR). Probabilmente è stata la promozione nella massima serie più incredibile e, sotto tanti punti di vista, la più inaspettata che la storia recedente volley ricordi

Sara Angelini prima della gara contro il Club Italia


Montichiari, 8 aprile 2018, il giorno del salto in A1 della Savallese Millenium Brescia, lo straordinario radiocronista Riccardo Cucchi avrebbe potuto parafrasare “mai promozione fu più inaspettata”. La formazione di coach Enrico Mazzola ha coronato un incredibile traguardo, partito da lontano, e nemmeno il più accanito dei tifosi bresciani avrebbe potuto immaginare all’inizio della stagione. Tra le protagoniste di quella storica impresa perché di impresa si deve parlare c’è stata anche lei, la centrale Sara Angelini, che con la sua carismastica presenza ha saputo dare un aiuto decisivo al gruppo sia nei momenti belli sia in quelli meno belli.

Arrivata nell’estate del 2017 dalla Consolini Volley San Giovanni in Marignano in A2 (dove ha esordito il 23 ottobre 2016 proprio contro Brescia, ndr) e presentata ufficialmente il 21 luglio presso Nuova Nando a Brescia, Sara Angelini è nata a Clusone (Bergamo), il 13 ottobre 1989 (era un venerdì), ma brescianissima (da bambina si è trasferita a Desenzano del Garda), 185 centimetri di classe, grinta e determinazione, ricorda quella stagione memorabile le è rimasta impressa nella memoria del cuore. “Scelsi Brescia – spiega – perché fu una scelta super voluta, era la A2 più vicina a casa, in una realtà dove vivo e sono cresciuta. Conoscevo già la realtà Millenium da avversaria”. Se tutte le strade portano a Roma, in questa tutte le strade portano a Millenium Brescia.

Il cammino della Millenium Brescia, allora sponsorizzata Savallese, non è stato affatto facile all’inizio. Inizio molto lento, nelle prime giornate sono stati raccolti solamente quattro punti (1 vittoria e 4 sconfitte) ed un quint’ultimo posto in classifica, Sara Angelini, la Red Fox desenzanese, ha debuttato il 18 ottobre nella trasferta di Cuneo. Dopodiché qualcosa è cambiato dal 26 novembre 2017, dopo la sconfitta interna contro Trento (2-3) al 21 gennaio 2018 (3-1 Trento) sono arrivate 10 vittorie di fila, dieci sinfonie, ed è arrivata la svolta. “E’ aumentato il gioco al centro (ride, ndr). Eravamo una squadra completamente nuova, rispetto ad altre nostre avversarie, dovevamo rodare meglio il meccanismo di gioco, ci è servito tempo per creare la sinergia giusta e nel divenire del campionato abbiamo avuto ampi margine di crescita, coincisa con le dieci vittorie consecutive che ci ha permesso di proseguire un super campionato e scalare posizioni in classifica. Sono convinta che proprio in quel momento siamo cresciute come gruppo e le difficoltà, specie a gennaio, hanno permesso ad ognuna di noi di dare il massimo. Nel mio caso specifico, nonostante fossi infortunata (lesione tendine rotuleo) mi sono sempre allenata per non far mancare il sostegno alle compagne. Da marzo in avanti abbiamo preso coscienza del nostro obiettivo”. Un ritmo poi diventato velocissimo, preciso come i riff della Fender Stratocaster di Yngwe Malmstein e tagliente come la lama di Excalibur impugnata da King Arthur.

Il 2017/2018 è stato l’ultimo di A2 con il girone unico (dalla stagione successiva, causa l’aumento delle partecipanti il roster delle formazioni è stata diviso in due gironi) con 17 squadre al via e per 32 giornate (una solo di riposo). Un torneo, dunque, lunghissimo che ha attraversato tutta l’Italia da Nord a Sud e con parecchi turni infrasettimanali e con la Coppa Italia. “Abbiamo giocato tantissimo – prosegue Sara nel suo racconto - è stato un campionato lungo ed ha portato a noi giocatrici tanti problemi fisici . Il tenore di quel campionato era veramente duro, giocando una volta ogni tre giorni limitava il recupero delle energie fisiche”. Turno di campionato dopo turno di campionato, i giorni, intanto, passavano e diventavano sempre meno, il grigio si schiariva ed appariva l’arcobaleno sino al Lunedì dell’Angelo, 2 aprile, con la trasferta al centro Pavesi di Milano contro il Club Italia dove erano presenti (allora) le attuali nazionali azzurre (e protagoniste della A1) Elena Pietrini, Sylvia Nwakalor, Marina Lubian e Sara Fahr. Brescia si è imposta 3-1 ma la sorpresa è arrivata da Mondovì, la LPM ha sconfitto la capolista Cuneo, regalando così il primo posto alla Millenium. “Abbiamo festeggiato il primato – ricorda – ma sapevamo che non era ancora finita. Devo confessare che all’inizio non ci rendevamo contro della possibilità che avevamo nelle nostre mani, potevamo vincere il campionato questa consapevolezza è arrivata con il tempo e ci ha fatto sognare per tutta la settimana, pensavamo non succede ma se succede, ma avevamo nelle corde la possibilità di farcela. Da parte mia sono contenta di aver contribuito, specie nello switch iniziale quando abbiamo iniziato a vincere, a questa impresa, e dopo per aver dato alla squadra negli allenamenti, dopo l’infortunio”.

Ultimo atto contro Ravenna per l’apoteosi. “E’ stata una settimana particolare. Non vedevamo l’ora di come ne saremmo uscite: eravamo una squadra molto scaramantica, tra le più scaramantiche di cui abbia fatto parte. Facevamo attenzione a fare le stesse cose per la cabala”. Con un attacco potente e preciso, la schiacciatrice Francesca Villani è scoppiata la festa bresciana come l’esplosione di una supernova. “Non ci credevo – prosegue -. Era tutto vero. Ha chiuso quel punto e successivamente nella sua carriera ha dimostrato ampiamente di poter stare in A1 e vestire la maglia della nazionale. Inoltre ho avuto l’occasione di conoscere Simona Gioli. Per me stata un’ispirazione e modello, non solo perché ricoprivamo lo stesso ruolo: mi è stata di supporto durante l’infortunio, consigliandomi cosa fare per gestire il dolore in allenamento, una ‘forma mentis’ per dare sempre il massimo, dedizione e si comprende come sia arrivata a determinati livelli".

Un pensiero speciale e dolcissimo per Vittoria Prandi, l'alzatrice di quel meraviglioso gruppo e per il recente spareggio promozione tra Millenium e Pinerolo. "Soprattutto non posso dimenticare il nostro capitano la Vitti con cui ho giocato la stagione successiva ad Orvieto (sfiorando la promozione in A1, ndr), diventata nel corso del tempo una delle più forti alzatrici della A2, oltre che ad essere una persona straordinaria fuori dal campo. Sono contenta per Vittoria, una conferma di quanto sia forte e che possa ambire alla massina serie. In tanti anni di carriera è l'alzatrice con cui mi sia trovata meglio come feeling sia umanamente sia professionalmente”. Aggiunge, quindi. "Per me è stata una finale spareggio difficile perché Brescia è una realtà dove ho lasciato il cuore per la promozione, un ricordo indelebile nel mio cuore e nella mia memoria e dall'altra parte per alcune mie ex compagne di squadra (Prandi, Pericati, Joly e Bussoli) non potevo essere indifferente per il traguardo raggiunto. E' stata una serie molto bella, specie gara 2 e gara 3, e spero che l'attuale roster della Millenium possa rivivere le emozioni che ho toccato io".

Appunto l’infortunio, unica nota stonata di una stagione straordinariamente leggendaria. “Mi ha pesato tantissimo. E' stato uno dei pochi infortuni a cui ho dovuto ricorrere alla chirurgia. Insieme alla società ho deciso di aspettare l’intervento per non perdermi una stagione memorabile come poi è stata”. Quel lunghissimo e festoso pomeriggio di quattro anni fa è stato (al momento) l’apice della carriera di Sara Angelini, l’Angelo Guerriero., che ha scritto altre pagine importanti altrove Una storia, la sua, che possa essere da esempio per tante giovani pallavoliste: la vita, in alcuni momenti le ha sferrato colpi meschini ma forti come un diretto di Marvin Hagler, ma forza, determinazione di riuscire e credere nell’impossibile, tenacia ed amore per l’impresa sono state le chiavi di una scalata sportiva di una ragazzina, diventata oramai donna, talento del salto in alto approdata alla pallavolo (meglio così), scalando, gradino dopo gradino, tutte le categorie, provinciali, regionali e nazionali con passione e volontà di emerge. Alla Zava Desenzano dalla Terza Divisione sino ad un passo dalla B2, una B2 che ha conquistato nel 2012 al Celadina e poi tanta B1, Cerea, cinque stagioni e Pavia, sino appunto al debutto in A2 a San Giovanni in Marignano.

Da allora sempre la seconda serie nazionale (Brescia, Orvieto, Olbia due stagioni ed alcuni mesi ad Altino) dove si è sempre distinta per professionalità, 474 punti messi a segno, prima approdare sulle sponde del Lago d’Iseo alla Pallavolo CBL Costa Volpino. Manca una ciliegina sulla torta di una magnifica storia sportiva. “Finché la condizione fisica me lo permetterà, spero di togliermi qualche soddisfazioni per qualche anno a partire da questa stagione” conclude. Una storia che al momento prosegue e potrà ancora dire molto, ritta sulla cima del mondo, Sara Angelini, scaglierà una volta ancora la sua sfida alle stelle. Ne sono convinto.

In allegato un'inedita fotogallery della premiazione e della gara contro il Club Italia.

 

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