19-05-2024 22:25

Il vero occhio sul volley dilettantistico locale

VALEGGIO SUL MINCIO (VR). Sorseggiare e carpire l’aromaticità di un buon vino delle Langhe potrebbe essere un piacevole momento di relax nello stress della quotidianità

Letizia Camera

 

Se poi questo momento viene accompagnato dalle indicazioni sulle caratteristiche organolettiche dello stesso da parte di una sommelier di eccezione, allora tutto questo si trasforma in un momento di una rilassante chiacchierata, in cui però non si parla solo di vino (anzi a dir il vero quest’argomento oggi va un tantino in secondo piano) ma soprattutto di pallavolo.

La protagonista della nostra intervista odierna è Letizia Camera, palleggiatrice, che da qualche giorno è stata reclutata agli ordini di Michele Marchiaro per completare la cabina di regia della Unionvolley Pinerolo, alla sua seconda stagione nella massima serie.

Ciao Letizia, permettimi di cominciare questa nostra chiacchierata ricordando una data: 3 febbraio 2019; ti dice qualcosa?

“È una data speciale, fissata a caratteri cubitali nel mio cuore e nella mia mente, il top (almeno finora) della mia carriera di pallavolista: non solo la vittoria della Coppa Italia con la Igor Gorgonzola Novara, ma anche personalmente la soddisfazione di essere stata premiata come MVP della manifestazione, che si concluse appunto con la nostra vittoria nei confronti della Imoco Volley Conegliano. Aggiungo che quei due giorni li ho vissuti davvero appieno fino all’ultima palla, anzi fino al momento di uscire dal palazzetto scaligero con il pallone d’oro nella mia borsa”.

La tua carriera nel mondo della pallavolo che conta comincia proprio da Novara, quando l’Asystel chiese a te, all’epoca quindicenne, di andare a giocare con loro.

“Da Aqui Terme, dove sono nata, mi sono trasferita a Novara, e alle ore di allenamento si alternavano le ore di studio essendo iscritta alle superiori per continuare il mio percorso scolastico (che comunque sono riuscita a portare a termine con la laurea, nonostante il mio girovagare per gli impegni con il volley)”.

Novara, Conegliano, Casalmaggiore, Busto, Cannes, di nuovo Novara, Casalmaggiore, quindi Scandicci e lo scorso anno Monza/Milano: un bel peregrinare sui taraflex più importanti d’Italia e di Francia

“Indubbiamente mi sono mossa un bel po’, fermo restando che un domicilio fisso con mio marito abbiamo deciso di prenderlo a Vigevano, sia per motivi lavorativi suoi sia per non allontanarmi troppo dai miei affetti familiari e dai luoghi in cui sono cresciuta. D’altronde, proprio lo scorso anno, insieme a lui abbiamo deciso di metter su un centro sportivo che si occupa di padel e beach per gli amanti degli sport outdoor per cui durante la stagione primaverile/estiva siamo impegnati entrambi su questo fronte”.

Nel tuo percorso pallavolistico, hai incontrato diversi allenatori; ce ne è qualcuno che ricordi in particolar modo?

“Chi per primo mi ha lanciato nel mondo della pallavolo delle alte sfere (se così si può dire)… e quindi il mio primo pensiero, non me ne vogliano gli altri, è per Luciano Pedullà, con cui, tuttora, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di incontrarci; ma oltre a lui, ricordo Gianni Caprara, Massimo Barbolini, quest’ultimo mi ha completato dal punto di vista tecnico sia nel biennio di Novara (quello della Coppa Italia e della Champions League) sia quando mi ha rivoluto con sé a Scandicci, e poi Marco Gaspari, che ebbi a Conegliano quando avevo 20 anni e raggiungemmo la finale scudetto nel primo anno di gestione Maschio/Garbellotto e lo scorso anno nella Vero Volley, macchiato purtroppo dall’infortunio occorsomi al ginocchio”.

Avviandoci verso la conclusione della nostra intervista, arriviamo a Pinerolo, tua prossima destinazione per la stagione 2023/2024; cosa ti aspetti per la tua nuova squadra e per te?

“Comincio da me: voglio serenità, sia da un punto di vista fisico sia mentale; subire un infortunio non è mai piacevole per nessuno, ancor di più quando fai parte di un team impegnato su più fronti, campionato, coppa Italia e la Champions League, come appunto è stato lo scorso anno con il team brianzolo; nel contempo sto lavorando tanto per la riabilitazione per giungere a metà/fine ottobre a completa guarigione. Per la squadra sono convinta che è stato allestito un bel roster, che, pur avendo come obiettivo principale la salvezza, raggiunta ad aprile all’ultima giornata, il prossimo speriamo di agguantarla con un po’ di largo anticipo, e che ci possa qualche soddisfazione in più, come ad esempio rientrare tra le prime otto alla fine del girone d’andata per poter affrontare i quarti di finale della coppa Italia”.

Non ci resta che augurare a Letizia tutto il meglio che ella possa desiderare, intonando il coro de La Traviata di Giuseppe Verdi, il bon ton di un brindisi augurale: “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici”.

 

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