19-05-2024 21:46

Il vero occhio sul volley dilettantistico locale

VALEGGIO SUL MINCIO (VR). Facciamo un passo indietro all’anno 2001 circa

Cristina Coppi

 

. “Da grande voglio giocare a calcio”. A ciascuno di noi, tra le prime domande da parte dei nostri genitori, sicuramente c’è stata quella in cui si voleva capire quale sarebbe stato il nostro desiderio da realizzare nella nostra vita. Anche a Cristina Coppi, quando aveva suppergiù sette anni, un giorno la mamma chiese: “Cosa vuoi fare da grande”, ed ella senza indugio, spalancando i suoi occhioni, rispose: “Da grande voglio giocare a calcio”. Una risposta che prese di soprassalto mamma Carmela, che non ha mai digerito di buon grado lo sport nazionale, uno sport di contatto e che non si addiceva alla protagonista della nostra chiacchierata: Cristina Coppi, pallavolista pisana, ruolo schiacciatrice, classe 1994.

“Avevo cinque anni – racconta Cristina - quando, accompagnata dalla mia mamma, varcai la porta di una palestra, seppure ella mi disse che mi avrebbe portato a lezione di calcio, e anziché il classico pallone di cuoio da calciare con i piedi, il mio primo istruttore mi diede un pallone più leggero e colorato, avvertendomi che lo scopo del gioco che avremmo fatto da lì in avanti era di mandare la palla nel campo opposto, oltrepassando la rete, e soprattutto utilizzando le mani.

Da quel momento, Cristina alla famosa domanda, avrebbe certamente risposto: “Da grande voglio fare la pallavolista”. E così fu. “Durante tutto il percorso scolastico, fino alla maturità, il pomeriggio, dopo aver terminato i compiti, mi recavo in quella palestra a duecento metri da casa, finché, dopo il liceo, pensai che la pallavolo era il mio futuro, e così mi avventurai nella prima esperienza lontano da casa, nelle Marche, precisamente a Gabicce Mare, per due anni in serie B2, e il terzo anno facendo il salto nella seconda serie nazionale a Filottrano”.

Per la schiacciatrice toscana, nativa di San Minato, era quella la strada da percorrere e così, girovagando un po’ per l’Italia, la pallavolo diventa la sua ragione di vita, ma soprattutto le permette di conoscere e legarsi con tante persone, ognuna delle quali occupa un posto nel cuore e nella mente di Cristina: “È molto lungo l’elenco di persone, a cominciare da Alice e Cristina, le prime compagne di casa nei primi anni trascorsi lontano dal tetto familiare, con cui ho avuto e continuo ad avere ottimi rapporti di stima e affetto, sempre contraccambiato”.

Tanti rapporti umani e numerosi traguardi e relativi successi raggiunti da Cristina Coppi, e uno in particolare che ricorda in modo particolare: “Nella mia carriera pallavolistica ho raggiunto quasi sempre i playoff ma mi mancava la classica ciliegina sulla torta, ovvero la promozione. Quest’ultima è giunta lo scorso anno, il mio primo anno all’Esperia Cremona, prestigiosa società della città del Torrazzo, conquistando la serie A2: per me è stata una vittoria un tantino diversa, vissuta in campo con le mie compagne solo per i festeggiamenti finali, perché la settimana prima mi sono dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico, però son contenta lo stesso”.

Dopo aver messo questo importante sigillo alla sua carriera, la schiacciatrice pisana Cristina Coppi inizia a pensare di appendere le ginocchiere al chiodo: “Ci sono momenti della vita in cui devi fare delle scelte: dopo la laurea triennale in Scienze Agrarie e laurea magistrale in Biosicurezza e qualità degli alimenti, ho iniziato la specialistica e sono ormai al capolinea di questo mio iter formativo, per cui, dopo aver accettato la proposta di fare questo ultimo anno con i colori gialloblù cremonesi, ho deciso di mettere la parola “fine” (o quasi) alla pallavolo giocata”.

Così, pur non rimpiangendo nulla di tutto ciò che la pallavolo le ha offerto, convinta di rifare nuovamente tutto lo stesso percorso, supportata dal tifo in primis del babbo Riccardo, “dalla prossima stagione chiudo, seppure “mai dire mai””.

 

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